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Lorenzo Pataro

Poesie

Spargo i miei organi in vendita sul letto come Lego i bambini sul tappeto

tu leghi le ossa alle ringhiere perché al posto delle ali gli angeli ne facciano stampelle

i corpi sono scambi di lamiere di croste marce di ferite

ieri pendeva dal tuo orecchio il fegato in cancrena di un rondone.

*

Sulle ossa dei santi una rondine cava un grumo di sangue gelato

e raspi d’uva marcia annodati a fili di vespe riverse sui campi

pregano un corpo di spolpare le sterili ombre dei morti e gli occhi

e le mani e le voci dal mondo che resta soltanto una cellula,

la prima, e la cenere ctonia del sole a formare il nuovo alfabeto dei vivi.

*

Potremmo dirci salvi soltanto tra il freddo delle mura nella casa di campagna, nell’aperto grido dello spazio

salvi soltanto nel vecchio pagliaio diroccato incontro alle tele impolverate

nella luce sotto il melo o fra le tegole spostate, umidi sui greppi o tra le fronde pronti a gettarci come semi nella terra


salvi come scarti – come la scorza del frutto spellata dalla lama.

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