
Poesie
Io le ho vedute le curve alla neve
che gomme ingenue fanno tra i binari,
le auto sbandate. La tua siepe è bianca,
come l’albero scarno, nella strada
tua dove pure il giardino di casa
sta chiuso al giorno e si ritrae agli sguardi.
Io sono più ghiacciato nel mattino
di questi cavi sospesi nell’aria
lasciati soli da scintille e tordi.
Aspetto, nel silenzio, il dono incerto
del tuo portone aperto solo a mezzo
per breve fuga o cauto rincasare
*
Noi siamo immersi in un acquario. I pesci
senz’acqua, stanno fuori. Sugli stecchi
sospingono palloni, i ragazzini.
Qualcuno appanna il vetro, il mondo è illeso.
*
È sopra il muro il memento, per poca
cosa che sia, del giardino di casa:
un pezzo di mosaico. Gli anni buoni,
imparalo, hanno i loro riti. Vanno
per strade torte, nell’acqua dei rivi
schiumosa, per le crepe dei mattoni.
Te li ritrovi coi vestiti nuovi
lungo le scale, a volte sulla porta
socchiusa. Fingono di non vederti.
(da Limite del vero, la Vita Felice Ed.ni. 2019)
François Nédel Atèrre