Poeti e poesia
POETI E POESIA
PRIMA PARTE
Poeti, unitevi!
Poeti di tutto il mondo, unitevi!
Abbandonate i grandi palazzi
delle università, gli edifici
dei musei, le aule vuote
delle biblioteche di provincia,
abbandonate quelle librerie
tenute al fresco con climatizzatori,
sterili come corsie d’ospedale!
Abbandonate i vostri stupidi computer,
o i vostri maledetti telefoni,
ormai prolungamento del vostro corpo!
Poeti di tutto il mondo, unitevi!
Correte tra le strade, nudi e affamati,
recitate le vostre poesie
scritte a matita su fogli sgualciti!
Correte davanti ai bar, e bevete tutta la birra,
il vino, gli amari, i Campari che il bar può offrirvi,
ubriacatevi, inebriatevi!
Poeti di tutto il mondo, unitevi!
Fate l’amore con le vostre donne,
e se siete sposati con le vostre mogli,
e se siete liberi con le vostre amanti,
cantate la loro bellezza, cantate dei loro seni,
dei capelli, degli occhi e delle gambe,
e se non avete donne,
allora trovatele!
Poeti di tutto il mondo, unitevi!
Leggete i versi dei cani che prima
di voi hanno sofferto,
leggete ad alta voce antiche frasi ormai scomparse!
Poeti di tutto il mondo, unitevi!
Urlate al mondo il vostro nome,
e se lui non vi sentirà,
allora urlate più forte,
in modo che il suono della vostra voce
risuoni nell’Universo per l’eternità!
Poeti di tutto il mondo, UNITEVI!
Sono il poeta, fingo di essere il poeta
Sono il poeta, fingo di essere il poeta.
I poeti? Che bugiardi, i più grandi ciarlatani della storia.
Chi lo dice? Nietzsche.
Chi lo ha detto a me? Hank.
Ma forse è vero.
Pensateci quante idiozie abbiamo
dovuto studiare perché
tristi depressi inutili uomini,
dapprima che io giacessi nei pensieri
di mio padre e di mia madre,
avevano scritto su un foglio
ciò che la loro anima gli sussurrava.
Sono sicuramente bugiardi,